"Così, tra i bagliori delle prime luci, risuonò per la vallata il canto angelico,
annunciando il glorioso ingresso in Cielo dell'anima candida del mite Nicolò"
STORIA → Inno Acatisto del Teologo Cusmano a San Nicolò Politi eremita
Cosmani Theologi
In Divum Nicolaum eremitam
Hymnus
Col bastone e la benedizione ha scacciato tutti i lupi dall'ovile,
come padre e avvocato dei popoli, ha cura di coloro i quali devotamente lo venerano:
e ci libera da qualunque pericolo e malattia.
Da bambino fuggiva i peccati come fossero serpenti.
Scacciava anche i demoni, e come un valoroso cavaliere li metteva in fuga:
era anche difesa fortissima contro i nemici:
intercedi per le nostre anime.
Trascorse una vita profondamente austera,
e recò in sé grande sottomissione d'animo e pietà,
per ciò grandi sono i nostri affetti per lui:
perché non abbandona mai coloro i quali lo invocano nelle loro necessità.
Dai teneri anni seguì i precetti degli uomini religiosi,
e molti sottratti alle scelleratezze ha corretto a miglior frutto.
Quando pregava Dio, questa era la sua orazione:
"O Padre, o Figlio, o Santo Spirito, accogli la mia preghiera,
perché mi trovo in questa solitudine, e solamente in te ho posto le mie speranza:
quando sarò partito dalla vita, ti supplico, accogli la mia anima".
Come un pastore sei venuto da noi ,
e come luce splendente, hai dato la luce ai ciechi
e ci hai guidato al vero cammino.
Come visse piamente e umilmente, così si presentò alla morte;
e dal buon uomo Leone fu trovato, vestito con l'abito da eremita,
e così come luce al mondo apparve.
E' sorto a questa città uno splendore che giammai tramonta:
sei certamente intercessore presso Dio ed ascolti chi ti invoca, in terra e in mare:
da poi ti lodiamo e ti rendiamo grazie.
Il Beato Nicolò, col segno della Croce fatto col bastone,
ha guarito le pecore e scacciato i lupi,
ed i popoli vicini ha protetto dalle malattie.
Io Cusmano teologo ho conosciuto il suo immenso zelo di penitenza,
col quale mentre viveva si è tormentato,
e per la penitenza sei stato simile ad una lucerna ardente,
innanzi a Dio, presso il quale sei andato.
Ora certamente godi degli splendori della gloria.
Ardentemente hai pregato Dio,
affinché ci concedesse la sua grazia e con la penitenza hai ottenuto la forza,
affinché restituissi la vista ai ciechi e l'udito ai sordi, e guarissi tutte le malattie.
La spelonca, nella quale abitasti, l'occupavano serpenti e vipere,
i quali al tuo ordine e con l'asprezza della vita hai scacciato assai lontano.
Invocato il tuo nome, sedasti la tempesta del mare,
ed alla nave desti un viaggio prospero in un porto sicuro.
Dall'infanzia è stato pienamente provato che egli fosse consacrato a Dio.
Infatti, ancora in fasce, si asteneva dal latte, nei giorni di Mercoledì, Venerdì e Sabato,
non senza grande ammirazione e stupore di tutti.
Le tue preghiere erano gradite a Dio;
infatti erano pronunciate da un cuore sincero.
O forte difensore presso Dio, contro i Demoni, e avvocato dei Cristiani,
liberaci dai nostri mali.
Così come la sua lingua fu pronta a lodare Dio,
così la mano munifica alle elemosine.
Siano Benedette le mammelle, alle quali suggesti;
e sia benedetto il ventre che ti ha generato;
infatti sei Vergine di mente e di corpo.
Traduzione dal latino a cura del webmaster.